Dove tutto ebbe inizio: Thomas Malthus
Può sembrare strano che
il primo a parlare con toni pessimistici e aspri contro l'aumento
della popolazione fu un pastore anglicano del XVIII secolo, eppure è
così che la controversia ebbe inizio. Il suo nome era Thomas Robert
Malthus e diede vita a quella che oggi viene chiamata teoria
malthusiana riguardo al rapporto tra risorse naturali e popolazione.
Visse nel secolo del lumi, fu contemporaneo della rivoluzione
francese e respirò idee libertarie-utopiste di Rousseau e Godwin,
amici del padre Daniel che conobbe ed ascoltò di persona nel salotto
di casa sua. In aperta polemica con l'ottimismo dei suoi tempi, nel
1798 scrisse il "Saggio sul principio della popolazione"
(Essay on Population), il quale ebbe un successo straordinario nel
secolo successivo per quanto venne letto, discusso e applicato per
contenere il problema della popolazione.
Qual'era la tesi centrale
del libro? Usando le sue stesse parole essa può essere sintetizzata
così: "La popolazione, quando non viene sottoposta ad alcun
freno, cresce secondo una proporzione geometrica, mentre i mezzi di
sussistenza aumentano in progressione aritmetica [...] In
forza di quella legge di natura che rende il cibo necessario alla
vita dell'uomo, gli effetti di queste due forze devono essere tenuti
in equilibrio". In altri termini egli vedeva la condizione
umana schiacciata fra due verità di natura: 1) la tendenza a
soddisfare le pulsioni sessuali e a moltiplicarsi e 2) risorse
naturali esistenti che crescono in proporzione minore. Provando a
fare un esempio, se la popolazione umana aumentava raddoppiando il
proprio numero (da due milioni a quattro, poi otto, sedici e così
via), le risorse aumentavano in maniera più graduale (tali da poter
sfamare un milione, due milioni, tre e così via); ciò avrebbe
prodotto di fatto migliaia di morti fra la popolazione povera per
fame o malattia, si sarebbe tornati ad una situazione di equilibrio
fra risorse e popolazione ed infine sarebbe ricominciato questo
processo ciclicamente.
L'incremento demografico quindi poteva
sfociare solo in povertà e carestie, e per arginare il fenomeno
Malthus proponeva una forma di "controllo morale"
individuale, quali l'astensione dai rapporti sessuali, il ritardo
dell'età del matrimonio ed una maggiore frequenza del celibato. Le
sue convinzioni inoltre lo portarono a schierarsi contro le leggi che
proteggevano i poveri, in quanto indirettamente favorivano le
nascite: stando alle sue stesse parole, "Un uomo nato in un
mondo già proprietà di qualcuno, che non possa trarre sussistenza
dai suoi genitori, del quale la società non richieda i servigi, non
ha titoli per pretendere la minima porzione di cibo e, di fatto, non
ha il diritto di stare dove sta. Al grande banchetto della natura non
c'è posto libero per lui. E' la natura a respingerlo."
Dopo
aver pubblicato il saggio sulla popolazione ottenne nel 1805 un
incarico di docente al college dell'East India Company, primo al
mondo ad insegnare economia politica, ed istruì coloro che più
avanti sarebbero diventati la classe dirigente dell'impero britannico
sui pericoli della sovrappopolazione e sull'insensatezza della
carità.
Fra gli intellettuali suoi contemporanei non tutti lo
sostennero, infatti lo stesso Godwin lo definì "un genio
oscuro e terribile sempre pronto a demolire tutte le speranze
dell'umanità", l'umanista Hazlitt lo accusò di "affamare
i bambini poveri per sfamare i cavalli dei ricchi", Karl
Marx considerava le sue idee "calunnie sulla razza umana"
e colui che le propugnava "un sicofante della proprietà
fondiaria, chino a costruire l'idea capitalistica di povertà come
ineluttabile" ed infine Charles Dickens lo riconosceva come
bersaglio ideale per i suoi romanzi di denuncia sociale, come ad
esempio in Canto di Natale dove il riferimento satirico a
Malthus è rappresentato dall'avaro Ebenezer Scrooge che di quanti
preferivano morire piuttosto che entrare nelle workhouses, dice "Che
muoiano, e riducano la popolazione in eccesso!".
Nonostante
queste critiche la "legge di Malthus" divenne dominante
pochi anni dopo, ed ebbe un successo tale che ancora oggi alcuni
studiosi "neo-malthusiani" continuano (con alcuni
cambiamenti) a sostenerla. Com'è spiegabile questo successo? Al di
là della veridicità o meno della teoria, essa permetteva alla
classe dominante dell'epoca di 1) spazzare via i sensi di colpa verso
i più deboli 2) giustificare di fatto la diseguaglianza sociale 3)
addossare la colpa ai più poveri in quanto poco lungimiranti e
irresponsabili nel loro comportamento: a questo si aggiunse
l'ideologia del darwinismo sociale che ebbe diffusione nel XIX secolo
e si può comprendere facilmente come mai la teoria malthusiana
divenne fondamentale per la visione del mondo di quell'epoca.
Fonti:
Goodbye Malthus cap.1 ,
Rosina, Tanturri 2011
Il Pianeta del futuro
cap.1, Fred Pearce 2010
La popolazione del pianeta
cap.2, Antonio Golini 2003
L'Irlanda come banco
di prova
Fonte: http://www.old-picture.com/ |
Malthus nei suoi Saggi aveva
previsto il disastro irlandese, causato appunto dalla popolazione
cresciuta a dismisura: "Il ricorso estensivo alle
patate ha consentito un rapido aumento [della popolazione in Irlanda]
nell'ultimo secolo [...]. La scarsa quantità di questa radice
commestibile [...] unita all'arroganza e alla rozzezza del popolo, ha
promosso l'istituzione matrimoniale in misura tale che la pressione
della popolazione ha superato di molto la capacità dell'industria e
le attuali risorse del paese".
Durante la carestia molti altri ricorsero a spiegazioni malthusiane,
ad esempio Herbert Spencer, sociologo e giornalista, scrisse che le
popolazioni troppo prolifiche "imboccano la strada per
l'estinzione", e William
Greig, industriale tessile e vecchio collega di studi di Darwin,
aggiunse più crudamente: "scriteriato, sudicio e
privo di aspirazioni, l'irlandese si moltiplica come i conigli".
La tragedia irlandese fu quindi una verifica della tesi di Malthus e
venne causata solamente dal fungo infestante? E' giusto tenere in
considerazione che la popolazione Irlandese, in quanto dipendente
solo da un'unica coltura, sarebbe stata troppo vulnerabile qualsiasi
fosse stato il numero degli abitanti. In più dall'Inghilterra
vennero solo pochissimi aiuti proprio perché, coerentemente con la
teoria malthusiana, si credeva che aiutando gli Irlandesi non si
faceva altro che alimentare il problema invece di risolverlo. In
definitiva chi sosteneva la "legge di Malthus" nel caso
Irlandese riconobbe una prova decisiva, mentre chi a sua volta la
osteggiava vedeva nel mancato intervento Inglese e nelle contingenze
specifiche dell'Isola le cause del disastro.
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Grande_carestia_irlandese_(1845_-_1849)
Il
Pianeta del futuro cap.2, Fred Pearce 2010
La
strada per la sopravvivenza: William Vogt
La
teoria malthusiana rimase viva per tutto il XIX secolo e continuò ad
essere sostenuta anche nel XX secolo: da un lato infatti prendeva
linfa dalle teorie eugenetiche che prima della II guerra mondiale si
erano diffuse in Europa ed in America, e dall'altro raccoglieva
sostenitori fra chi scorgeva con preoccupazione l'aumento
esponenziale della popolazione dei paesi colonizzati prima, ed in via
di sviluppo dopo.
http://images.paperbackswap.com/ |
Qual era a questo punto la strada per la sopravvivenza proposta da
Vogt? Attuare politiche nazionali ed internazionali per la riduzione
ed il contenimento delle nascite, eliminare gli aiuti a quei paesi e
popolazioni che non si adeguano a questo programma o addirittura non
fornire affatto incentivi economici per lo sviluppo dei paesi poveri;
come esempio per mostrare più chiaramente ciò che intendeva Vogt, è
utile vedere cosa scrisse circa i progressi della medicina: "La
moderna professione medica [...] continua a credersi in dovere di
mantenere in vita quante più persone possibile. Attraverso
l'assistenza medica ed il rafforzamento delle misure igieniche, [i
medici] hanno la responsabilità dei milioni di persone in più che
vivranno più anni in una crescente miseria. Stanno preparando la
scena per il disastro."
Dopo la pubblicazione del libro e la fama che l'autore
conquistò, Vogt fece parte del Popoluation Council presieduto da
John D. Rockfeller insieme ad altri famosi neo-malthusiani (studiosi
che si rifacevano alla teoria di Malthus) come Frederick Osborn o
Kingsley Davis. Questa organizzazione, insieme ad altre come ad
esempio la International Planned Parenthood Federation, si batté e
si batte tutt'ora per il controllo della popolazione nazionale e
globale ed ha un ruolo importante nella scacchiera delle lobbies
internazionali a causa dei facoltosi investitori che ne fanno parte
come ad esempio la famiglia Rockfeller.
Fonti:
http://en.wikipedia.org/wiki/William_Vogt
Goodbye Malthus cap.1 , Rosina, Tanturri 2011
Il Pianeta del futuro cap.4-5, Fred Pearce 2010
Ehrlich, Hardin e Meadows
(immagine tratta da Wikipedia) |
I
neo-malthusiani successivi a William Vogt si collocano sulla sua
stessa scia come approccio ed interpretazione circa il problema della
sovrappopolazione: da un lato i toni allarmistici hanno fatto scuola
e sono stati più volte rinnovati dai neo-malthusiani che vennero in
seguito, e dall'altro le soluzioni che l'ornitologo propose vennero
riproposte simili nel contenuto fondamentale e cambiate in pochi
dettagli. Fra questi il più celebre è Paul Ehrlich, che con "La
Bomba Demografica"
(The Population Bomb) nel 1968 diede un forte impulso alla causa
ambientalista contro l'avanzata minacciosa della specie umana.
Ehrilch era un biologo che si dedicò prevalentemente allo studio
delle farfalle, infatti notò come questi insetti, nelle condizioni
adatte, proliferassero tanto rapidamente da consumare tutte le foglie
di cui si nutrivano: superata la "capacità di carico"
dell'ambiente le farfalle si estinguevano. Di qui il passo all'uomo
fu breve, e riprendendo lo stesso titolo da un libro di Hugh Moore,
pubblico il suo scritto che divenne ben presto un best-sellers
internazionale.
Avendo assistito al boom di nascite del dopoguerra,
immaginò che questo fenomeno potesse continuare fino a rendere la
stessa popolazione un problema, in primo luogo per la sopravvivenza
dell'umanità ed in secondo per le altre specie viventi sulla terra.
In un certo senso era lo stesso concetto sostenuto da Vogt, ma con
un'urgenza ancora superiore, perché la cifra dei 3 miliardi era già
stata raggiunta: "La
battaglia per sfamare la specie umana è finita [...]. In qualche
momento fra il 1970 e il 1985 il mondo soffrirà di ingenti carestie.
Centinaia di milioni di persone moriranno di fame",
ed in più le risorse della terra si sarebbero presto esaurite,
provocando un aumento vertiginoso dei prezzi ed ulteriori problemi.
(Immagine tratta da Wikipedia) |
Un
altro studioso che ebbe un ruolo importante all'interno di questo
dibattito fu il biologo Garrett Hardin, il quale non rinnegò mai le
sue simpatie per l'eugenetica e scrisse nel 1951 che "ogniqualvolta
un filantropo istituisce una fondazione per ricercare la cura contro
una certa malattia, così facendo costituisce una minaccia eugenetica
per gli esseri umani";
l'immagine descritta nel suo saggio del 1974 l' "Etica
della scialuppa di salvataggio"
(Lifeboat Ethics) può sintetizzare facilmente tutta la corrente
neo-malthusiana grazie alla sua immediatezza e semplicità: "ogni
nazione ricca può essere vista come una scialuppa di salvataggio.
Nell'oceano circostante nuotano i poveri del mondo, che vorrebbero
salire a bordo".
Non essendoci risorse a sufficienza per saziare tutti quanti però,
le persone sulla scialuppa hanno il dovere verso la propria specie di
essere egoiste, e di tenere i poveri fuori dalla scialuppa anche a
costo che anneghino.
(Immagine tratta da http://4.bp.blogspot.com) |
In questo libro venivano presentati i risultati dell'applicazione di un modello di simulazione tramite il quale venivano prodotti scenari sull'evoluzione futura di cinque principali grandezze: la popolazione, i mezzi di sussistenza,l'inquinamento, la produzione industriale e le risorse non rinnovabili. Anche qui, come nelle previsioni di Vogt o di Ehrlich, i risultati erano drammatici: secondo i coniugi Meadows a meno che non avessimo fatto qualcosa per tenere sotto controllo la popolazione mondiale, nel XXI secolo avremmo assistito al collasso della nostra intera civiltà.
Fonti:
Goodbye Malthus cap.1 ,
Rosina Tanturri 2011
Il Pianeta del futuro
cap.1, Fred Pearce 2010
La popolazione del pianeta cap.6, Antonio Golini 2003
Sartori:
neo-malthusiano contemporaneo
(Sartori: https://ilpolitologoitaliano.files.wordpress.com) |
Scrive infatti in un
articolo sul Corriere della Sera (15-08-11) intitolato "Quando
saremo dieci miliardi"
così: " [...]
L'aumento demografico comporta aumenti moltiplicati di cibo e di
comodità. E' giusto. Ma il <carico ecologico> diventa così
sempre più insostenibile. L'altra faccia del problema è che la
sovrappopolazione fa salire l'inquinamento e anche il riscaldamento
dell'aria. [...]. Che fare? Io dico che la crescita demografica va
fermata ad ogni costo. Ma nessuno osa dirlo; l'argomento è proibito.
Tutti o quasi tutti invocano la tecnologia e le sue scoperte. Ma non
c'è tecnologia che basti e che ci salvi con dieci miliardi di
viventi."
Recentemente Sartori ha mantenuto le stesse posizioni in un articolo sempre del Corriere
della Sera (23-11-13) intitolato "Una
modernità fuori misura"
: "La
Terra è un piccolo pianeta la cui circonferenza è di appena 40.000
km. Ma noi predichiamo un progresso senza limiti, una crescita senza
limiti, uno sviluppo senza limiti e, ancor peggio, una popolazione
senza limiti. E' demenza? Si. Perché è demenza ipotizzare una
crescita infinita del pianeta che ha dimensioni finite e per ciò
stesso anche risorse infinite. [...] Il rimedio sarebbe una drastica
riduzione delle nascite (specialmente in Africa) che ci restituirebbe
un pianeta vivibile. "
Fonti:
Non sono un economista ne sociologo, sono un tecnico edile-urbanista, ma attraverso il lavoro e con l'esperienza che continuamente forgia la conoscenza del divenire, debbo condividere i risultati e le considerazioni fondamentali del Malthus di W. Vogt attraverso l'applicazione semantica del Korzybski.Il pianeta Terra non può sostenere illimitatamente una popolazione che si avvia verso 8 miliardi :le considerazioni politiche, economiche e religiose mondiali sono quelle che provocano guerre, contrasti delle istituzioni degli Stati e l'aumento della fame e delle risorse mondiali. E' evidente che l'educazione per una positiva e razionale pianificazione famigliare è lunga e difficile, ma non deve scoraggiare. Se vogliamo che quanto prima la Terra diventi "una terra di nessuno" bisogna insegnare alle popolazioni più ignoranti e inconsapevoli una crescita ragionata. Le previsioni riguardanti Africa e Medio Oriente dicono che in poco tempo la loro popolazione raddoppierà (l'Africa aumenterà di un altro miliardo di persone, con figli senza genitori, CHI LI MANTERRA'?)
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