Narrativa

Una modesta proposta                          



Prima ancora di Malthus e della carestia irlandese, un pamphlet del 1729 trattava della sovrappopolazione e della povertà degli irlandesi in modo talmente originale da scuotere l'intera opinione pubblica del Regno d'Inghilterra.
(Tratta da: https://www.debaser.it)

 Si trattava, stando al titolo, di "Una modesta proposta: per evitare che i figli degli Irlandesi poveri siano un peso per i loro genitori o per il Paese, e per renderli un beneficio per la comunità". In esso l'autore mostrava come il problema della povertà diffusa e del numero troppo alto degli irlandesi potesse essere risolto facilmente utilizzando gli stessi bambini irlandesi per sostenere l'alimentazione dei ricchi inglesi. No, non tramite la loro forza-lavoro e impiego, ma proprio per la loro carne succulenta. Questa innovativa pratica avrebbe portato numerosi benefici: la diminuzione dei papisti (irlandesi cattolici) che osteggiavano la corona, la possibilità per gli affittuari di offrire come pagamento i propri bambini e di non rimanere insolventi, l'introduzione di una nuova pietanza sostanziosa, un nuovo flusso di denaro derivante dal commercio di questa carne, una nuova prelibata merce da esportazione e molto altro ancora. 


L'autore del pamphlet era Jonathan Swift, oggi famoso per "I Viaggi di Gulliver", e l'intento con cui lo scrisse era decisamente satirico. Molti dei suoi contemporanei però lo fraintesero e prendendolo sul serio non solo lo criticarono aspramente per aver suggerito una cosa così immorale, ma gli fecero rischiare addirittura di perdere il suo patrocinio. Sebbene l'idea del cannibalismo come soluzione possa sembrare assurda, il fatto di sacrificare degli esseri umani "inutili" o "di peso" (poveri, malati di mente, anziani, carcerati, feti, ecc...) per la società trasformandoli in una risorsa per la collettività (test sui farmaci, energia, ecc..), in un contesto che non riconosce diritti inalienabili all'uomo non è affatto da escludere, ed anzi sarebbe abbastanza probabile qualcora l'ideologia di turno l'avallasse.

Qui alleghiamo il testo originale integrale:
e qui la sua lettura integrale per chi volesse ascoltarlo:






Inferno

(immagine tratta da Wikipedia)
"Inferno" è l'ultimo libro scritto da Dan Brown, autore famoso di thriller adrenalinici che ad ogni uscita entrano nella top ten delle vendite internazionali. Il tema dominante è proprio quello della sovrappopolazione mondiale, infatti il professor Langdon sarà alle prese con un virus creato per uccidere miliardi di persone da uno scienziato neo-malthusiano. (Per chi volesse leggere il libro senza spoiler consigliamo di sospendere la lettura di questo post e di continuare una volta completato il libro).


 Oltre ai soliti enigmi che il protagonista dovrà risolvere e che questa volta saranno centrati sull'Inferno di Dante, è interessante notare come per la prima volta il protagonista non riesca a fermare il piano del cattivo di turno, e che però si scopre proprio nelle ultime pagine essere rivolto soltanto a sterilizzare gran parte della popolazione e non a sterminarla; Langdon e la scienziata Sinskey (sua spalla) infine riconoscono che sebbene il piano dello scienziato non fosse del tutto "ortodosso", il risultato anzi è stato provvidenziale ed ha evitato una catastrofe demografica altrimenti inarrestabile.






I figli degli uomini                                                     


Inserendosi nel filone della fantascienza distopica (insieme a grandi classici come "1984" o "il mondo nuovo"), questo libro scritto da P.D. James entra nella controversia della sovrappopolazione con un'immagine abbastanza forte: un'umanità ormai sterile e destinata all'estinzione. (Per chi volesse leggere il libro senza spoiler consigliamo di sospendere la lettura di questo post e di continuare una volta completato il libro).


(Immagine tratta da http://alessandria.bookrepublic.it/)
 La storia è raccontata dal punto di vista di Theo Faron, storico di Oxford che vive in un'Inghilterra ormai divenuta una dittatura. Ad un certo punto il protagonista incontra un gruppo di ribelli che gli mostrano una donna incinta, e gli permettono insieme a lei di scappare e di scortarla in un posto sicuro dove può dar luce al bambino che porta in grembo. Qui la prospettiva è quasi capovolta rispetto al libro di Dan Brown, e rappresenta una prospettiva non proprio improbabile del futuro qualora il tasso di natalità mondiale scendesse vertiginosamente soprattutto nei paesi più sviluppati.



 Una chicca: nel libro la donna incinta è di carnagione scura, quasi a voler simbolicamente rappresentare l'Africa ed i paesi nel sud del mondo che oggi alzano il tasso di natalità mondiale.

Nessun commento:

Posta un commento